lunedì 21 gennaio 2008

Oscar Niemeyer


Oscar Niemeyer, uno dei maggiori architetti viventi, compie cent'anni ma lo fa a modo suo. «Festeggiare il centenario è una sciocchezza» ha ripetuto più volte. Una dichiarazione che non ferma le celebrazioni in Brasile e in tutto il mondo in omaggio al creatore modernista di Brasilia e di tanti altri monumenti e edifici dai tratti sinuosi. Niemeyer è nato il 15 dicembre 1907 a Rio de Janeiro. La sua prima grande opera - un quartiere intero nuovo a Belo Horizonte, la Pampulha - risale al 1940-41. Nel 1947 è chiamato a New York per progettare assieme a Le Corbusier la sede delle Nazioni Unite. Seguiranno altri edifici famosi, la sede della Mondadori a Segrate, la sede del Partito Comunista francese, l'Università di Costantine e la moschea di Algeri, e finalmente nel 1996, a 89 anni, quello che molti considerano il suo ultimo capolavoro, il Museo di arte contemporanea di Niteroi (Brasile). Nel 2002 il governo brasiliano gli ha reso omaggio con l'apertura del Museu Oscar Niemeyer a Curitiba. Nella foto la cattedrale di Brasilia, inaugurata nel 1960.
Corriere della Sera

venerdì 18 gennaio 2008

Gli architetti europei disegnano il mondo

Corriere della Sera - 18 gennaio 2008
Focus/Progetti vincenti in Cina, Usa e Russia
Gli architetti europei disegnano il mondo
Centinaia di studi ai concorsi, ma negli ultimi anni sono soprattutto quelli del Vecchio Continente a vincere
Dal nostro corrispondente da Berlino
Fino a pochi anni fa, la battuta diceva che, quando si tratta di architettura, gli europei spendono tutto quel che hanno… per risparmiare. Ora, il mondo si è capovolto. Nel Vecchio Continente nascono palazzi, ponti, edifici di ogni genere, dai Paesi Baltici alla Penisola Iberica: e sono d'avanguardia, innovativi nel design come nella tecnologia, il meglio che si possa fare oggi. Soprattutto, succede che gli architetti europei stanno conquistando il mondo. Il 2008 consacrerà la tendenza.
Se si esclude lo studio americano di Frank O. Gehry, nessun progettista sta influenzando il mondo come gli europei. Renzo Piano, a tutti gli effetti ormai un brand globale, ha consegnato a New York City la nuova sede del Times e la Morgan Library. Da Londra, i 500 architetti che lavorano con Lord Norman Foster stanno piantando bandierine ovunque. Prima delle Olimpiadi di agosto, avranno finito il terminal tre dell'aeroporto di Pechino. A Moscow City — uno straordinario sviluppo urbanistico destinato a commercio, servizi, luoghi d'incontro, uffici — concluderanno la Russia Tower. E si sono appena visti assegnare la realizzazione della Crystal Island, sempre a Mosca, sulla base di un progetto enorme, da due milioni e mezzo di metri quadrati e altezze di 450 metri.
Le altezze, ovviamente, quando si parla di architettura hanno sempre un fascino irresistibile. Fino a poco tempo fa, però, gli europei avevano scelto di stare bassi: la gara la lasciavano ad americani e asiatici. Ora, è cambiato anche questo. A parte il progetto di cristallo, anche la Russia Tower di Foster sarà lanciata nel cielo: oltre 600 metri, l'edificio più alto d'Europa. Ancora a Moscow City, la Torre della Federazione arriverà a 440 metri: l'hanno progettata gli architetti tedeschi Peter Schweger e Sergei Tschoban. E la Eurasia Tower di Moscow City, firmata dallo studio Mos City Group, passerà i 300 metri. Mosca, insomma, è oggi all'avanguardia nel mostrare i muscoli economici attraverso i grattacieli: ma sono gli architetti europei a realizzare le sue ambizioni; più degli americani, un tempo dominatori dello skyscraper. La corsa a realizzare pezzi di design architettonico strabilianti è uno dei segni forse più portentosi di come funziona la globalizzazione dell'economia. Le città, ormai, sono in concorrenza tra loro non solo per richiamare turisti, ma soprattutto per attrarre i cervelli dell'economia moderna e le loro imprese: per questo devono sempre stare sul limite estremo dell'avanguardia.
Il caso di Londra, diventata la città forse più attraente del pianeta, è fatto anche di quello. Su scala minore, così hanno fatto città come Bilbao, Valencia, Manchester, Birmingham, Liverpool, Dublino, molte in Spagna. E, naturalmente, Berlino, che sull'architettura moderna di qualità ha giocato se stessa dopo la caduta del Muro. Il modello pionieristico fu il Centro Pompidou a Parigi, di Piano e Richard Rogers. Ed è in questo ambiente — che lega business, commercio, cultura, luoghi di divertimento — che si sono formati gli architetti europei del Ventunesimo Secolo. Amburgo sta realizzando (sarà pronta quest'anno) la nuova sede della Filarmonica: ha affidato il progetto allo studio svizzero Herzog & de Meuron. Sono gli stessi architetti che stanno terminando lo stadio olimpico di Pechino, l'ormai famoso «nido d'uccello». Saragozza, per l'Expo 2008, avrà pronto il Pavillion Bridge: una delle porte d'ingresso allo spazio espositivo, che passa sopra al fiume Ebro, progettato dall'architetto iracheno-londinese Zaha Hadid. La stessa Hadid partecipa — assieme a molti architetti, tra i quali il francese Jean Nouvelle — alla costruzione di uno dei maggiori centri culturali del pianeta, ad Abu Dhabi. Santiago Calatrava, l'architetto del quarto ponte di Venezia, costruisce ponti in tutto il mondo. E anche le imprese di prestigio si allineano. Dopo la Mercedes a Stoccarda nel 2006 e la Bmw a Monaco nel 2007, anche la Porsche aprirà quest'anno il suo museo, pure a Stoccarda: tutti edifici di qualità e design straordinari.
La prossima sfida — che nei progetti più d'avanguardia è già accettata — sta nel passare agli edifici che vivono, che non entrano bene nell'ambiente solo per il design ma anche per il rispetto ecologico e il basso consumo energetico. A Londra, stanno nascendo numerosi edifici un po' più verdi: lo studio Waugh Thistleton, per esempio, ha progettato un palazzo per abitazioni con una turbina eolica che genera il 15% dei bisogni energetici della costruzione. L'Urban Cactus in costruzione a Rotterdam — progettisti Ben Huygen e Jasper Jaegers — non ha nuove tecnologie, ma la sua forma a balconi che lo fanno sembrare una pianta grassa consentirà di fare crescere alberi capaci di mitigare le emissioni di anidride carbonica. La Cis Tower di Manchester, disegnata dal britannico Gordon Tait e quasi terminata, ha una facciata di settemila pannelli solari e 24 turbine eoliche: produrrà il 10% dell'energia di cui ha bisogno per funzionare. Non tutto, naturalmente, è grande architettura. Anche in quella diffusa, però, l'Europa corre. I concorsi per giovani architetti, numerosi in molti Paesi del Vecchio Continente, sono uno stimolo straordinario. Da uno di essi, per dire, nel 1971 uscirono vincitori, per il Beaubourg parigino, Piano e Rogers.
Oggi, esiste un programma continentale, Europan, aperto solo ad architetti sotto i 40 anni. E la tedesca Bauhaus-Dessau Foundation ha appena lanciato un concorso tra giovani progettisti per case di qualità da destinare ai poveri: proprio come quando, negli anni Venti, il Bauhaus e l'Europa insegnavano l'architettura al mondo.
Danilo Taino

mercoledì 16 gennaio 2008

COOP HIMMELB(L)AU
Beyond the Blue
12.12.2007 - 11.05.2008
MAK Exhibition Hall

The exhibition entitled “COOP HIMMELB(L)AU. Beyond the Blue” shows the team’s recent and very latest projects; for the exhibition a spectacular space installation has been specially conceived for the MAK Exhibition Hall, the core of which shows the constant development of urban projects. Established in 1968 by Wolf D. Prix and Helmut Swiczinsky, COOP HIMMELB(L)AU are among the most important and innovative architects of our time, who, with their unconventional, cutting-edge work, have laid the foundation stone for the unparalleled global career of the architectural studio. Models, sketches, drawings, projections and animations offer deep insight into older as well as future buildings and projects, which trace the development in the architectural vocabulary of COOP HIMMELB(L)AU and its path from experiment to buildings, thereby demonstrating that a vision can ultimately become reality. At present COOP HIMMELB(L)AU is working on projects in Europe, the USA, Asia, Mexico and the Middle East; examples include the Akron Art Museum in Ohio, USA (summer 2007), the BMW World in Munich (summer 2007), the Central Los Angeles Area High School #9 for the Visual and Performing Arts in Los Angeles (2008), the Musée des Confluences in Lyon (2008) and the House of Music in Aalborg, Denmark (2009). In 2004, COOP HIMMELB(L)AU won the competition for the construction of the European Central Bank headquarters in Frankfurt (2011), as well as that for the Busan Cinema Center in Busan, South Korea (2009) in 2005. ExhibitionWolf D. Prix, Peter NoeverCurator Martina Kandeler-Fritsch, Deputy Director Art Affairs Exhibition ConsultantJeffrey Kipnis, Professor of Architecture

"Coop Himmelblau is not a color but an idea, of creating architecture with fantasy, as buoyant and variable as clouds" 1968[HEAVEN - VIENNA AND BACK]Catalogue COOP HIMMELB(L)AU. Beyond the Blue, edited by Peter Noever, with contributions by Jeffrey Kipnis, Sylvia Lavin, Peter Noever and with programmatic and project texts by COOP HIMMELB(L)AU, 192 pages, numm. col. illustrations, Prestel Verlag, Munich, Berlin, London, New York 2007, € 39,90[MAK Design Shop]Products available at the MAK Design Shop in limited edition accompanying the exhibition: Printed T-shirts and cotton bags as well as the MAK ART Edition Slected by COOP HIMMELB(L)AU - The favourite tools of the architect.[MAK Design Shop]Guided tours Sat, Sun 4.00 p.m.Continuous information service and short tours Sat 2.00-4.00 p.m.Special guided tours by advance booking: Gabriele Fabiankowitsch, phone (+43-1) 711 36-298, mailto:education@MAK.atOpening hours Tue (MAK NITE©)10.00 a.m.-12.00 p.m.Wed-Sun 10.00 a.m.-6.00 p.m.Mon closedADMISSIONregular including MAK Guide9,90 EUR/ without 7,90 EUR/reduced EUR 5,50Free admission on Saturdays©.Powered by
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