sabato 13 ottobre 2007

Le Corbusier - Urbanistica

"L'urbanistica è l'espressione, rappresentata nelle opere dell'ambiente costruito, della vita di una società. Di conseguenza, l'urbanistica è lo specchio di una civiltà" Le Corbusier 1946.




Ville Contemporaine de 3 Millionsd'Habitants - 1922

Questa proposta urbanistica non è stata pensata per un contesto specifico ma si struttura come un ipotesi di laboratorio, una sorta di esperimento scientifico, in cui venogno introdotte una serie di problematiche da studiare e verificare, che possono essere riassunte come segue:

- decongestionare il centro;

- acrrescere la densità abitativa del centro;

- incrementare i sistemi della circolazione per favorire la mobilità;

- aumentare le superfici alberate.

Al centro della città, una piattaforma per l'atterraggi degli aero-taxi, connessa verticalmente con altre linee di trasporto. Nelle quattro direzioni cardinali due strade sopraelevate larghe circa 40 m per il rapido attraversamento della città e, nei diversi livelli del sottosuolo, le linee metropolitane urbane e territoriali. Nella parte centrale, ai piedi dei grattacieli degli affari, aree verdi e parchi attrezzati con ristoranti, caffé, teatri. Tutto intorno la redidenza collettiva, configurata secondo modelli spaziali distinti.Da una parte le strutture pubbliche e istituzionali, le università e i musei; dall'altra i quartieri artigianali e industriali.
























Parigi - 1925 Plan Voisin

Il piano è destinato al centro di Parigi.

"Il Plan Voisin non ha la pretesa di apportare la soluzione esatta e definitiva per il centro di Parigi. Ma puiò servire per elevare i temi della discussione a un livello conforme all'epoca in cui viviamo e a porre il problema in una scala più corretta."
Il diagramma segue gli assi preesistenti della griglia urbana di Parigi. L'impianto viario riflette sostanzialmente l'ordinamento oroginario della vecchia Lutéce. Anche la dimensione dei lotti tiene conto dei quartieri storici.


Algeri - 1930

Projet-Obus, vista di insieme e planimetria generale .















"Io ho immaginato di fare di Algeri una ville radieuse. In questo sito straordinario - cielo, mare le montagne dell'Atlas - ho previsto per ciascuno, vale a dire per ognuno dei 500.000 abitanti che molto presto costituiranno la popolazione di una capitale dei tempi moderni, il cielo, il mare e i monti per riempire con il loro spettacolo riconfortante e gioioso le grandi finestre dei loro alloggi. Lo ripeto, per ciascuno. Questo può essere l'effetto di un piano urbanistico."

Il progetto, sviluppato in 4 anni a partire dal 1930 ha prodotto 3 soluzioni. La base del ragionamento urbanistico è caratterizzato da tre segni forti:

- la città degli affari (imponenti edifici per uffici collocati a livello del mare rivolti verso il Mediterraneo, individuati nel quartiere fatiscente della Marina già destinato alla demolizione)
- un'area per la residenza (contrassegnata da volumi curvilinei connessi tra loro, situati sul terreno collinoso retrostante e collegata alla città degli affari con un passerella veicolare)
- un'autostrada sopraelevata che mette in relazione le aree periferiche alle due estremità della città, disegnata con un andamento sinuoso, parallelo alla costa e a una quota variabile fra i 60 e i 90 m sotto cui sono previsti alloggi per gli abitanti.


Barcellona 1933

Nel 1933 in collaborazione con José Luis Sert, Le Corbusier viene invitato dal Presidente Macia, da cui prese il nome il piano, a redigere una proposta urbanistica per la città di Barcellona.

Il problema consisteva soprattutto nell'assetto del porto e delle zone limitrofe. La ricerca interessante è relativa al tentativo di adeguare il "carré espagnol" di Cerdà (133 metri di lato) alla propria griglia di 400 x 400 m, ritenuta più adatta alla circolazione urbana.





Ville radieuse - 1935
Il mondo non è "vecchio", sostiene Le Corbusier, ma pieno di forza e di fede. Ed in questo contesto e con questo spirito che presenta il nuovo "modello" teorico, La Ville Radieuse, la città radiosa che "ispirata dalle leggi naturali e umane, tenterà di fornire a tutti gli uomini delle civiltà macchiniste le gioie essenziali". E ripete che i veri materiali dell'urbanistica sono semplicemente:
il sole, il cielo, gli albero, l'acciaio, il cemento, secondo quest'ordine e con questa gerarchia. Ma nel contempo riafferma che un alloggio, un quartiere o una città dovrebbero essere definiti "organismi". Questa parola esprime spontaneamente la nozione di carattere, equilibrio, armonia e simmetria.

Le Corbusier ritiene che l'urbanistica:

"E' una scienza a tre dimensioni, indissolubilmente legate tra loro, e non a due dimensioni come praticano gli addetti ai lavori e come viene insegnato nelle scuole di architettura: tutto quello che interessa la superficie non può esistere che in un rapporto diretto con l'altezza. E questa è la chiave di ogni soluzione."